Atalanta-Napoli: rischio sospensione, il duro comunicato dei tifosi

Atalanta-Napoli: rischio sospensione, il duro comunicato dei tifosi

Atalanta-Napoli: la partita è a rischio. Non c’è solo razzismo: “Vesuvio bruciali tutti” o “Bergamasco contadino di m…”.

Semplie ironia o di più. La risposta dei tifosi della Dea dopo il monito di Gravina è pesante e rischia di sparigliare le carte.

Una rivendicazione del diritto di dire ciò che si vuole all’interno di uno stadio e il titolo dato al Comunicato dice già tutto: “Noi non siamo napoletani”

BERGAMO, ITALY – APRIL 03: Alejandro Dario Gomez of Atalanta BC looks on during the serie A match between Atalanta BC and UC Sampdoria at Stadio Atleti Azzurri d’Italia on April 3, 2018 in Bergamo, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Nel comunicato pubblicato e condiviso dai più accesi supporter della Dea, si difende il ‘diritto’ di poter esprimere il proprio parere, e dunque di insultare l’avversario senza nascondersi dietro l’accusa di razzismo. La Curva Nord Bergamo ha pubblicato via social un lunghissimo comunicato. Per questa ragione le offese di lunedì sera, per i tifosi, saranno semplicemente simpatici sfottò.

Dunque, per gli ultrà non c’è motivo di aver paura, di porre a rischio il match, di alzare l’allarme di eventuali scontri. E anche le parole rilasciate nei giorni scorsi dallo stesso Ancelotti, in questo senso cadrebbero nel vuoto. Dunque si i tifosi decideranno di andare avanti per la loro strada la partita potrebbe essere sospesa. E non sarebbe la prima volta per Atalanta-Napoli, a partire dalla storica monetina ad Alemao.

Quest il comunicato dei tifosi nerazzurri

“Bergamo un’altra volta sarà il banco di prova per l’ennesimo strumento di repressione: ecco che si torna a parlare di razzismo, nello specifico di discriminazione territoriale.
Qualcuno dice che dobbiamo essere più intelligenti, qualcun altro dice che non dobbiamo cadere nella trappola. Noi rispondiamo che saremo quelli che siamo sempre stati!!
Non prendiamo nemmeno in considerazione la possibilità di essere privati di una delle componenti più basilari ed elementari del calcio: gli sfottò tra tifoserie.

Non accettiamo lezioni da nessuno sull’argomento, tantomeno da gente incapace persino di organizzare campionati professionisti e da chi nel calcio Italiano ha piazzato dirigenti che hanno definito i calciatori di colore “mangia banane” e le donne calciatrici “handicappate”. Proprio loro per l’ennesima volta vengono a infangare e parlare della parte più vera e passionale del calcio.

Bergamo ha sempre schifato i cori beceri e gli ululati razzisti.
Bergamo ha dimostrato di essere sempre stata una piazza matura e credibile.
A Bergamo è sempre stata una questione di campanilismo e non di razzismo: ben venga quando sentiamo Bergamasco contadino cantato a gran voce nella maggior parte degli stadi italiani! Ben vengano gli odio Bergamo!
Tutto questo vissuto sulla nostra pelle non ci ferisce, tutto questo non lo reputiamo razzismo ma anzi ci lega semplicemente di più alla nostra terra, ci rende ancor più fieri delle nostre origini.

Noi non siamo Napoletani… la cosa è abbastanza evidente per tutti ma non per qualcuno!”

CURVA NORD BERGAMO

 

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