Juventus, suicidio Bucci: l’indagine di Report inguaia i binconeri
Juventus: Report vuole dimostrare l’istigazione al suicidio. Il processo “Alto Piemonte” che vedeva tra i coinvolti anche la Juventus e parte della sua dirigenza per accuse di collusione potrebbe presto avere dei risvoli inaspettati.
La dirigenza bianconera era accusata di avere rapporti con clan vicino alla mafia: tuttavia l’accusa era decaduta prima dell’estate scagionando la società.
La storia era legata al mondo ultrà e a strani movimenti di biglietti ‘regalati’ a persone vicino alla malavita. La Polizia, infatti, aveva indagato sul bagaraniggio dei biglietti e su un suicidio ritenuto sospetto.
A togliersi la vita fu Raffaello Bucci, collaboratore del club ed ex ultras, e che poi si rivelò anche informatore dei servizi segreti.
‘Report’ pronto a riaprire il caso
Proprio da questa morte sospetta si lega il caso non ancora archiviato in maniera definitiva. La giustizia ordinaria, infatti, potrebbe tornare ad indagare su quanto accaduto anche grazie al lavoro della Rai e di Report che riapre i battenti tornando a parlare della morte di Bucci. L’ex ultras si era suicidato lanciandosi da un cavalcavia.
“Abbiamo raccolto testimonianze. Monteremo dei documenti che riguardano tutta la dirigenza della Juve e non soltanto Marotta”. Racconta la redazione della Rai.
L’accusa pesante a carico della Juventus potrebbe essere quella di istigazione al suicidio. Le nuove rivelazioni sull’inchiesta, il cui fascicolo è in mano al sostituto procuratore Alberto Braghin della procura di Cuneo, potrebbero inguaiare il club bianconero. L’obiettivo è cercare conferme per lo stato d’accusa: istigazione al suicidio. Il che non potrà coinvolgere direttamente la Juventus, uscita completamente indenne sul piano giudiziario.
Ma il vero rischio è rappresentato dal danno d’immagine, perché nolente o volente, la società bianconera tornerà al centro del racconto.