Il racconto choc di Totti su Spalletti: “Mi cacciò da Trigoria, tremavo”

Francesco Totti ha appena lanciato la sua autobiografia: un libro in cui racconta tutti i retroscena sulla sua carriera alla Roma e non solo.

A Roma, centinaia di persone si sono messe in fila a mezzanotte, costringendo i dipendenti degli store a fare gli straordinari per dare la possibilità a tutti i tifosi di comprare il libro. Il libro racconta diversi retroscena molto interessanti. Uno di questi riguarda ci parla di uno screzio con Luciano Spalletti: una specie di rissa sfiorata.

Rissa sfiorata tra Spalletti e Totti

Nel libro di Totti c’è scritto chiaramente, lo riportano i giornalisti di ‘SpazioInter’: “Quando l’ultimo di noi è entrato si chiude la porta alle spalle, sbattendola, e comincia a urlare. Il mio armadietto è il più lontano dall’ingresso, sono accanto a De Rossi e Florenzi, chinato sulle scarpe che mi sto sfilando. Non mi accorgo dell’improvviso silenzio. Quando rialzo la testa trovo la faccia di Spalletti a un centimetro dalla mia. Mi aspettava: “Basta, hai rotto le palle, pretendi di comandare e invece te ne dovresti andare, giochi a carte malgrado i miei divieti, hai chiuso”. Il tutto gridato al massimo volume. E’ l’ultimo litigio tra me e Spalletti, nel senso che perdo le staffe anch’io e ci devono separare in quattro perché altrimenti ce le daremmo di santa ragione. Di lì in poi, chiuso. Recuperata la calma lui va in sala stampa a dire che anche se ho segnato io il merito della rimonta è della squadra”.

Totti fu cacciato da Trigoria da Luciano Spalletti

Spalletti: “Basta, inutile proseguire, tanto non capisci. Hai sbagliato, e adesso vai a casa”.

E’ la punizione più umiliante. Cacciato da Trigoria. Io. Cacciato da casa mia. Tremo dalla rabbia.

Totti: “Molto bene, accetto la sua punizione. Vedremo se sarò io o sarà lei a pagarne le conseguenze”.

Spalletti: “Mi stai minacciando?”

Totti: “Lei sa che a Roma la gente è dalla mia parte. Io ho soltanto parlato bene di lei, eppure mi vuole cacciare. Si assuma le sue responsabilità”.

Spalletti: “Tu ormai sei come gli altri, dimenticati di quando eri insostituibile”.

Totti: “Vigliacco, adesso non ti servo più mi rompi il cazzo, eh? Sei tornato qui con una missione, portala a termine!”. Ce le diciamo tutte, alla fine di sottinteso non resta nulla. Me ne vado stremato.

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