La Russia potrebbe trovarsi ancora una volta di fronte ad una bufera dovuta al doping. Questa volta l’uomo sotto accusa è uno dei protagonisti del campionato mondiale di calcio disputato questa estate e che ha vinto la Francia trionfare: si tratta del centrocampista Denis Cheryshev. Calciatore cresciuto in Spagna fin dalle giovanili, arrivato poi a giocare nella seconda squadra del Real Madrid, ed oggi al Valencia dopo una serie di trasferimenti tra Blancos, Siviglia e Villarreal. Quattro gol in cinque presenze collezionate durante Russia 2018, un bottino niente male che ha attirato gli occhi del mondo su di lui.
Indagato per iniezioni sospette
Le accuse vengono dall’Inghilterra, dove l’autorevole tabloid Telegraph ha riferito che Cheryshev è stato ascoltato sia dall’antidoping spagnolo (per competenza del club in cui gioca) sia dalla controparte russa. L’indagine è stata aperta per l’accusa di iniezioni di ormone della crescita da parte dello staff medico della sua nazionale. Il polverone è stato sollevato dallo stesso padre del calciatore Dmitri, ex calciatore in Spagna, che aveva denunciato queste iniezioni. La federazione russa ha smentito tutto, chiarendo che l’intervistatore ha travisato: era solo plasma arricchito in piastrine e quindi legale. La somministrazione di ormone della crescita non costituisce in sé un reato se adottato per un reale problema medico, ma in caso contrario si rischia una squalifica fino a 4 anni.