Balotelli e i “Demoni” che lo tormentano: “Giochiamo? No, tu sei nero”

Non si parla d’altro che di Mario Balotelli negli ultimi giorni. Già, perché ha fatto tornare a sognare l’Italia di Mancini. I tifosi sono tutti per lui. Il tecnico punta molto su di lui ed anche gli italiani vorrebbero che li portasse ad una svolta.

Il razzismo nella sua vita

Balotelli avrà anche la faccia da duro, da cattivo ragazzo. Ma è uno tenero. Ultimamente si è raccontato in un libro, una biografia dal titolo emblematico: “Demoni”. Gli stessi demoni che gli danno il tormento e che gli hanno caratterizzato la vita fino ad ora. Un’infanzia non proprio tutta rose e fiori. Tanti episodi di razzismo hanno reso praticamente un incubo quello che doveva essere il periodo più bello della sua vita.

 “Ciao ragazzi, giochiamo?”. “No, Mario: tu no”. “Ma ho fatto i compiti…”. “No, Mario: sei nero”. Ero nero, quindi ai loro occhi diverso… Credevo non mi volessero perché già allora ero esuberante. Poi purtroppo con il passare degli anni ho scoperto la verità”

Balotelli non ha dimenticato. Non dimentica nemmeno quello che gli è accaduto quando è diventato adulto: “Durante Juventus-Inter me ne hanno dette di tutti i colori, “Scimmia”. “Negro”. “Torna in Africa””. Era il 2009 lo stesso anno in cui quando era in Under21 due ragazzi in moto lo insultarono lanciandogli delle banane: “Negro!”. “Negro schifoso!”. “Negro di merda!” e poi mi hanno lanciato un casco di banane come se fossi una scimmia.”

Così non va!

Non è possibile che gli stadi diventino ogni domenica, ogni sabato, ogni mercoledì, un covo di teppistelli razzisti. Va bene l’ignoranza, quella genuina, ma cosa c’è di divertente nel prendere in giro un ragazzo con un colore diverso della pelle?

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