La finale di Coppa Italia è finita come in pochissimi si sarebbero aspettati alla vigilia di Juventus-Milan. Un primo tempo fiacco, in cui le emozioni maggiori sono state date dall’inno di Mameli cantato da Noemi. Nessuna grande occasione da rete né da una parte né dall’altra, ma il secondo tempo è stato un vortice di gol. Quattro gol bianconeri, tra dubbi arbitrali ed errori grossolani di Gigio Donnarumma. Certo, non è facile per un portiere neanche ventenne far fronte a tutte queste responsabilità. Le pressioni erano enormi, una brutta prestazione lo aiuterà a crescere. La Coppa se la porta a casa la Vecchia Signora, che canta ed esulta sugli spalti.
Staffetta a bordocampo
I tifosi rossoneri possono consolarsi con una magia avvenuta non proprio in campo, ma appena fuori dal terreno di gioco. Il guardalinee sta per segnalare un fuorigioco di Dybala, alza la bandierina e poi si accorge che la Joya non tocca la palla. Il gioco deve proseguire, ecco allora che la bandierina diventa la protagonista di una staffetta. Gioco di mano e la bandierina si sposta dall’altra parte. Juventus-Milan non è stata soltanto magie dei calciatori in campo, per una volta c’è stato spazio anche per chi è sempre “a margine” del campo.
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