Icardi: “Non so cosa dire a Maradona, ha una fissa per me… cavoli suoi!”

E’ appena arrivato in redazione un nuovo stralcio dell’intervista di Mauro Icardi rilasciata a La Gazzetta dello Sport. Mauro si concentra, adesso, sulla partita con la Juve, match attesissimo per entrambe le tifoserie.

L’anno scorso bastava un piccolo ostacolo per crollare sotto ogni punto di vista. Sensazione giusta?
“Secondo me quando le cose fuori dallo spogliatoio non sono chiare si crea sempre un po’ di confusione, e questa confusione si sposta poi dappertutto. Si è avvertita forte l’anno scorso fra giocatori, staff e dirigenti. Insomma, non raccogli certo dei premi quando non si risolvono in partenza determinati problemi“.

Cosa deve dire Juventus-Inter?

“Deve dare continuità a ciò che abbiamo dimostrato finora. Non siamo primi per caso, ma dobbiamo vivere questa serata come una tappa di un lungo giro. In palio ci sono sempre tre punti, non dimentichiamolo mai. Poi, certo, conosciamo il significato di una sfida simile, bisogna però affrontarla con intelligenza, senza perdere di vista i nostri obiettivi“.

E’ un’Inter da scudetto?
“Il nostro scudetto è entrare in Champions, questo ci ha chiesto la società, questo è l’obiettivo da non fallire“.

I tifosi però sognano…
“E’ giusto che loro vivano un simile sogno, noi però abbiamo il dovere di essere concreti e di tenere i piedi per terra. Portiamo a casa il traguardo Champions, poi se a tre ­quattro giornate dalla fine saremo ancora là davanti, allora inizieremo a pensare a cose ancora più grandi. Con Mancini girammo primi alla fine del girone d’andata, eppure chiudemmo male, al quarto (che allora non regalava la Champions, ndr)“.

Perché dovrebbe finire meglio quest’anno?
“C’è la mentalità giusta da parte di tutti. Noi siamo calmi, concreti, sicuri, ora serve che anche i tifosi sappiano darci una mano in questo senso“.

L’anno scorso Juve-Inter ebbe un finale molto nervoso: espulso Perisic, poi squalificato pure lei per un pallone lanciato molto vicino a Rizzoli. Che clima ci sarà a Torino domani sera?
“Beh, se capita quello che è accaduto l’anno scorso il mister ci taglia la testa… La tensione ci giocò brutti scherzi. Ma oggi sappiamo gestire ogni situazione, ne sono certo. C’è la mentalità giusta per affrontare una gara del genere“.

Stiamo però vedendo un attaccante completo, che segna a raffica senza far contemporaneamente mancare cuore e gambe al servizio della squadra.
“Qui conta molto il lavoro del mister in settimana, è la conseguenza di ciò che ci dice sempre, ogni giorno, ovvero predisporsi a fare una cosa in più per il compagno, per aiutare la squadra. Spalletti è un martello su certi concetti, e non è casuale che dalla panchina escano sempre giocatori motivatissimi, coinvolti“.

Media-gol impressionante la sua: di questo passo può attaccare il record di Higuain.

“L’anno scorso ho fatto 24 gol e non abbiamo raccolto niente. Certo, voglio fare tantissime reti, ma solo se utili a riportare l’Inter dove deve stare, in Champions per intenderci“.

Icardi è oggi un top player di livello mondiale?O le manca qualcosa?
“Mi manca l’Europa. Per essere al top devo giocare a certi livelli. La Serie A è un grande campionato,
però giocare la Champions è un ulteriore step fondamentale, necessario”.

Il Mondiale l’aiuterà?
“Sicuro, lì ci sono tutti i più grandi del pianeta. Se verrò convocato, avrò un’opportunità unica“.

E’ stato a lungo «emarginato» dai vari c.t. argentini: ha mai avuto la tentazione di dire sì all’Italia? Prandelli avrebbe fatto carte false per lei.
“No, sono argentino e ho sempre sognato la maglia della Seleccion. Ho raggiunto il mio traguardo e ora voglio pure vincere per il mio Paese“.

Dicono che Sampaoli si sia arrabbiato per il suo forfait alle ultime amichevoli…
“Stupidate! In Argentina si scrivono tante cose pur di vendere, cose spesso non vere“.

E’ vero che Maradona proprio non la sopporta?

“È stato un mito in campo, ma non so che rispondergli. Non lo conosco come uomo, conosco suo figlio e so varie cose, ma non parlo di chi non frequento personalmente. Maradona ha la fissa con me… Cavoli suoi!“.

Mauro Icardi ha un modello?
“Non ho mai guardato molto calcio in generale. In ogni modo il mio idolo è sempre stato Batistuta, poi a Barcellona mi piaceva tantissimo Eto’o“.

Lei è di Rosario. Pure Messi viene da lì.
“Leo era incuriosito dal fatto di ritrovare a Barcellona un ragazzino di Rosario, iniziammo a parlare insieme proprio per questo motivo. E poi tifiamo entrambi Newell’s Old Boys“.

A proposito di Barcellona, cosa non ha funzionato in quella sua esperienza?
“Quel tipo di gioco, con tanti piccoletti fra virgolette, non faceva per me. Ricordo che anche Ibrahimovic si trovò malissimo lì. Mi resi subito conto che con le mie caratteristiche non avrei trovato spazio in prima squadra. Poi arrivò la Samp emi propose un campionato che sentivo molto più mio”.

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