Lo sfogo di Zaza: “Ero teso, volevo aiutare la squadra. Ringrazio Ventura”

Avevamo tutti riposto molta fiducia in lui. Ma qualcosa non è andata come previsto. Simone Zaza, a causa di un serio problema al ginocchio, non è riuscito a giocare neppure un minuto contro la Svezia.

LO SFOGO

Così, il giocatore ha provato a sfogarsi e spiegare la sua posizione: “Ero nervosissimo perché ero pronto ad aiutare la squadra. Il problema al ginocchio, però, non me lo ha permesso. Se fossi sceso in campo avrei messo a repentaglio sia la squadra che me stesso. È stata una scelta forzata, non riuscivo nemmeno a camminare”, queste le sue parole a ‘Tuttosport’.

“Ventura? Non lo conosco bene ma lo ringrazio per avermi convocato”.

“Sapevamo tutti che era un momento difficile, ma ora bisogna guardare avanti. Mancano tre anni ai prossimi Europei e bisogna ricostruire tutto da capo. E forse è anche un bene perché si può riformare tutto e fare pulizia.

Le critiche

Zaza quindi torna sulle pesanti critiche ricevute dopo il clamoroso errore dal dischetto agli Europei del 2016: “Ho subito troppo, per colpe non solo mie, a causa di quell’episodio e non permetto più a nessuno di farmi passare come il capro espiatorio”.
La testa di Zaza ora è rivolta solo al Valencia: “È l’unico club ad avere avuto fiducia in me quando stavo attraversando una brutta situazione. Mi hanno dato un’opportunità e spero di poter ricambiare”.

Ecco perchè, almeno per il momento, Zaza non pensa a un ritorno in Italia: “Sinceramente no. Seguo la serie A e un giorno mi piacerebbe ritornarci. Per il momento sto bene qui.

Giocare nella Juventus è stata una bellissima esperienza, non rinnego nulla. Allegri è stato sempre chiaro con me. C’erano tanti altri campioni. Potrò sempre dire di aver fatto parte di una grandissima squadra”.

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