Karolina Bojar, l’arbitro donna che tutti vorrebbero in campo

L’arbitro in campo è sempre solo contro ventidue “avversari” e tutte le tifoserie pronte ad insultarlo. Insulti contro la madre, contro la sorella e si fanno cori mettendo in dubbio la fedeltà di sua moglie… Insomma, la vita del direttore di gara non è per niente facile. Figuratevi quante difficoltà può avere una donna arbitro, ci vogliono le pa**e per farsi rispettare. Le donne hanno  sempre una marcia in più, possiamo farci poco noi uomini. Comandare e dare ordini ai maschi è ciò che amano di più fare. Il mestiere di arbitro riesce bene alla bella Karolina Bojar.

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Dalla Polonia col fischietto

Karolina Bojar non è soltanto una donna arbitro, ma anche una studentessa di legge. In Polonia è molto conosciuta, ma le decine di migliaia sdi followers le hanno permesso di essere conosciuta e seguita in tutta Europa. L’arbitro ha raccontato la sua esperienza ai microfoni di Wyborcza: “Nei primi minuti di partita i calciatori testano sempre i limiti della tolleranza dell’arbitro. So già che cercheranno di scoprire che cosa possono fare, cosa devono fare per essere ammoniti, e in fondo pensano che se l’arbitro è donna potrebbe essere meno severo. Quindi devo essere ancora più ferma nelle mie decisioni. La partita la guida l’arbitro, non una donna vestita da arbitro. Il sesso non dovrebbe giocare alcun ruolo in campo. Facevo atletica leggera, poi sentii parlare del corso di arbitraggio“.

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