Hellas Verona, parla Cassano: “Non ho mai parlato di ritiro, sono io il mio procuratore. Chi mi vuole mi cerchi”

Ciò che sta avvenendo tra l’Hellas Verona ed Antonio Cassano. Il fantasista di Bari, all’età di 35 anni, ha provato ad entrare nel gruppo degli scaligeri ma pare non si sia integrato come avrebbe voluto. Vari ripensamenti e poi il messaggio della moglie sui social. Antonio, per la sua indecisione, sembra una donna al ristorante o in un negozio di abbigliamento. Il presidente Setti non ne può davvero più.

L’intervista di Cassano

Il calciatore ha rilasciato un’intervista a La Stampa nella quale racconta il suo punto di vista. Ecco quanto detto:

“La vita è fatta di scelte, anche nell’ambito professionale. Si può farne una che si ritiene giusta e poi ripensarci, è successo miliardi di volte nel mondo. Ma se capita a un calciatore fa più scalpore. Se poi succede a Cassano, allora è matto. Nella mia vita di c…e ne ho fatte tante, ma non perché io sia scemo, sono sempre stato coerente. Per il resto, sono abituato a convivere con la pressione mediatica. Sono diventato una sorta di k-way, la pioggia mi scivola via. La verità è che con l’Hellas Verona non è scattata la scintilla, l’ho capito subito. E’ come stare con una donna e accorgersi di non avere voglia di passarci del tempo insieme. Tutta una questione di feeling. L’ho detto al presidente Setti, al direttore sportivo Fusco, all’allenatore Pecchia. Ho pensato fosse meglio interrompere, anziché trascinare la cosa”.

Sul futuro…

“Quando ho parlato col Verona non ho mai detto ‘mi ritiro’. Sfido chiunque a sostenere il contrario. Sono state scritte altre cose, ma la verità è questa. Al momento della rescissione mi hanno proposto di inserire la clausola di risarcimento, nel caso trovassi un’altra squadra. E io ho accettato. La nostalgia di casa non c’entra. Di sicuro voglio continuare, ho più di qualche idea, ma non ho offerte. La cosa fondamentale è che mi diverta, come ho sempre fatto in 18 anni di carriera. L’Entella sarebbe una grande sfida, tentare il ‘miracolo’ Serie A. Sono stato a un passo a febbraio, avevo accettato, ma la notte ho riflettuto, non me la sentivo ancora di scendere in Serie B. Sono rimasto fermo fino alla firma con l’Hellas Verona. Il rapporto umano tra me e Gozzi non è cambiato, è ottimo. In questo momento della mia carriera mi sarebbe piaciuto essere allenato da Giampaolo alla Sampdoria, nel suo modo di giocare avrei reso alla grande. Chi mi vuole deve chiamare me, non ho procuratori. Data limite? Settembre, altrimenti resto a casa”.

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